Demenza: aumentare la propria riserva cognitiva per prevenirla
Demenza: aumentare la propria riserva cognitiva per prevenirla
Demenza. Per garantire la qualità della vita delle persone anziane e preservare la loro indipendenza la loro salute cognitiva è un fattore molto importante. Essa coinvolge sia lo sviluppo che il mantenimento della struttura cognitiva multidimensionale che consente all’anziano di mantenere i propri rapporti interpersonali oltre alle capacità di recupero funzionale da malattie o lesioni, e per affrontare i deficit funzionali residui.
La perdita di salute cognitiva è un processo che può essere attenuato nonostante l’invecchiamento. Chiaramente ci sono alcuni fattori che influenzano la salute cognitiva più di altri: un esempio può essere il sesso, il profilo genetico, una storia familiare di malattia cronica, avversità socioeconomiche, una stimolazione scolastica limitata; fattori che non possono essere modificati direttamente. Altre variabili che riguardano però lo stile di vita, sono modificabili e possono procurare vantaggi positivi per la salute cognitiva nella vita delle persone anche in età avanzata e aiutano a prevenire lo sviluppo di demenza. Ad esempio può essere funzionale alla salute del cervello: l’impegno sociale, il ridotto consumo di alcol e fumo, un programma nutrizionale adeguato e attività psicofisica. Un corretto bilanciamento tra questi fattori porta ad un aumento della riserva cognitiva, che riduce il rischio di demenza, riuscendo ad arrestare il decadimento cognitivo. Per i non addetti ai lavori, la “riserva cognitiva” può essere considerata come una protezione naturale che protegge la persona dallo sviluppo di patologie legate all’età; è possibile costruire il proprio scudo nella prima parte di vita attraverso lo studio e quindi e successivamente attraverso il lavoro e quindi tenendo la mente allenata ogni giorno.
In uno studio pubblicato su PLOS Medicine, gli autori hanno analizzato i dati provenienti da un campione di 2315 adulti sani di almeno 65 anni,con lo scopo di approfondire l’effettivo funzionamento della riserva cognitiva associandola ai fattori di uno stile di vita sano e alle funzioni cognitive negli anziani.Si è constatato che le variabili associate ad un buon stile di vita (l’attività cognitiva e fisica, l’impegno sociale, la dieta sana e il consumo di alcool moderato) sono associati positivamente ad un buon funzionamento cognitivo. Tuttavia questi fattori spiegavano il 20% della varianza nei punteggi risultati dal test cognitivo.
Gli autori stessi, infatti, hanno sottolineato dei limiti in questo studio: innanzitutto è abbastanza utopico riuscire a misurare un costrutto latente e complesso come la riserva cognitiva; in aggiunta non sono state eseguite le stesse rilevazioni più volte negli anni per la stessa persona per vedere se effettivamente il decadimento cognitivo era rallentato nelle persone con abitudini.
Nonostante queste limitazioni e anche se è ben accertato che uno stile di vita sano riduce il rischio di demenza e di un declino cognitivo legato all’età e, i risultati dimostrano che è possibile per le persone sviluppare una forma di resilienza mentale precoce per far fronte ad una futura compromissione cognitiva.
Ovviamente adottare uno stile di vita sano, che prevede un’attività fisica e mentale, impegno sociale e una dieta equilibrata, non annulla il rischio di sviluppare demenza, visto che la componente genetica è comunque rilevante: tuttavia seguire questo percorso può aiutare a ritardare anche la manifestazione esterna (fenotipica) dei propri geni.
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