L’Ictus Cerebrale
Ictus Cerebrale
Aprile è il mese della Prevenzione dell’Ictus Cerebrale. In questo mese le quasi 70 Associazioni, che fanno riferimento alla Federazione A.L.I.Ce. Italia Onlus (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), organizzano in diverse piazze e ospedali italiani iniziative di prevenzione, di sensibilizzazione e di informazione su questa patologia, grave e disabilitante.
Anche noi vogliamo, questo mese, occuparci di questo argomento.
Nel nostro Paese si verificano oltre 200.000 casi di Ictus ogni anno e ben 930.000 persone ne portano le conseguenze invalidanti. Tuttavia molte persone non conoscono la malattia e soprattutto non è al corrente che l’Ictus si può curare. Negli ultimi anni è stato dimostrato che una corretta prevenzione potrebbe evitare oltre l’80% dei casi: l’adozione della dieta mediterranea, il controllo della Pressione Arteriosa e della Fibrillazione Atriale, oltre all’astensione dal fumo e all’effettuazione di regolare attività fisica, rappresentano i fattori critici della corretta prevenzione.
L’Ictus non è soltanto una malattia dell’anziano, come comunemente si crede: circa 10.000 casi, ogni anno, riguardano infatti soggetti con età inferiore ai 54 anni e l’incidenza dell’Ictus in soggetti giovani cresce di anno in anno.
In diversi migliaia di casi si potrebbero azzerare o ridurre drasticamente i suoi effetti invalidanti con delle cure adeguate prestate. Fondamentale è la riabilitazione motoria e neuropsicologica, per ridurre l’impatto dei disturbi motori e cognitivi sulla vita e le attività quotidiane dell’individuo colpito.
L’ictus cerebrale (letteralmente “colpo”) è una lesione cerebro-vascolare causata dall’interruzione del flusso di sangue al cervello dovuta a ostruzione o a rottura di un’arteria. Quando un’arteria nel cervello scoppia o si ostruisce, fermando o interrompendo il flusso di sangue, i neuroni, privati dell’ossigeno e dei nutrimenti necessari anche solo per pochi minuti, cominciano a morire.
Come un attacco di cuore, l’ictus può colpire improvvisamente, spesso senza preavviso e senza dolore.
Riconoscere i segni del, ictus è fondamentale perché bisogna intervenire il più velocemente possibile. I segni principali sono:
- improvvisa debolezza o insensibilità o comparsa di formicolii a metà del volto, a un braccio o a una gamba, oppure a tutta la metà del corpo;
- improvvisa incapacità di esprimersi o di comprendere qualcuno che parla;
- improvviso oscuramento o perdita della visione da un solo occhio;
- improvvisa e inspiegabile sensazione di vertigine, copogiro, sbandamento o cadute;
- improvviso, grave e inspiegabile mal di testa.
Di tutte le persone che subiscono un ictus cerebrale, circa un terzo resta permanentemente menomato e un altro terzo si ristabilisce completamente. Una menomazione permanente non dipende soltanto dalla localizzazione e dall’entità del danno cerebrale: molto importante è anche una buona riabilitazione.
La riabilitazione dopo un ictus cerebrale inizia già all’ospedale, e mira ad una buona ripresa del paziente. Le cure ospedaliere primarie tuttavia non sono spesso sufficienti a ristabilire la condizione del paziente, che dopo l’evento acuto deve reinserirsi in famiglia e nella società e poter condurre una vita il più possibile attiva. Spesso può quindi essere necessario rivolgersi a degli specialisti della riabilitazione, che seguano il paziente in un percorso di riabilitazione a 360°.
Affinché la riabilitazione possa avere successo occorrono soprattutto la volontà e la motivazione del paziente di collaborare e migliorare la sua situazione. Riabilitazione non significa in primo luogo lasciarsi assistere, bensì esser disposto a imparare cose nuove e ad acquisire una miglior sensazione del proprio corpo.
La riabilitazione persegue i seguenti obiettivi:
- Ristabilire l’efficienza fisica e motoria, e recuperare la fiducia nel proprio corpo.
- Ristabilire un funzionamento cognitivo il più possibile normale.
- Ristabilire il maggior livello possibile di comunicazione sia orale che scritta.
- Riprendere il maggior livello di funzionamento sensoriale possibile.
- Gestire di nuovo la vita di tutti i giorni, con o senza l’aiuto di altre persone.
- Convivere nel miglior modo possibile con eventuali menomazioni residue.
- Evitare o ridurre le conseguenze psichiche e sociali negative dell’ictus.
- Riprendere quanto più possibile i propri ruoli sia familiari che lavorativi e sociali.
Questo mese, in occasione del mese della Prevenzione dell’Ictus Cerebrale, puoi prenotare la tua visita neurologica e fisiatrica, o una valutazione neuropsicologica di screening, con uno sconto speciale in questo mese del 25%.
Contatta la dott.ssa Cantagallo o prenota la tua visita al link:https://www.annacantagallo.com/prenota-la-tua-visita/