Insonnia. I rischi legati all’insonnia includono malattie cardiovascolari
Insonnia. I rischi legati all’insonnia includono malattie cardiovascolari
Insonnia. Il corpo umano ha bisogno di un determinato numero di ore al giorno per riposare, recuperarsi e realizzare diverse funzioni metaboliche e rigenerative e per questo il sonno è un elemento essenziale per la salute ed il benessere. Infatti, durante il naturale e ciclico processo che va dal sonno alla veglia si verificano delle modificazioni nella secrezione degli ormoni, nelle funzioni termoregolatrici, in quelle cardio-vascolari e respiratorie. Il sonno viene considerato parte fondamentale dei processi vitali, basti pensare che passiamo circa 1/3 della nostra vista a dormire.
Non sorprende quindi che chi ha un brutto rapporto con il proprio letto possa andare incontro a dei seri rischi per la propria salute. L’ insonnia, ad esempio, è una patologia molto frequente nella società moderna che consiste nel sovvertimento dei normali ritmi del sonno o nella più semplice incapacità di addormentarsi, cosa che tutti almeno una volta nella vita abbiamo provato. La letteratura sull’argomento ci insegna che può essere causata da stress, soprattutto di tipo psicosociale (di cui un esempio possono essere i rapporti conflittuali nell’ambiente lavorativo), abuso di sostanze eccitanti, depressione, dolore fisico, disturbi ambientali e allergie, la roncopatia abituale associata ad apnee notturne, il jet lag, etc.
Tra le problematiche di cui l’insonnia è colpevole, la più grave comprende un aumento del rischio di infarti e ictus. Sono stati finanziati molti studi per comprendere quanto, questa patologia, gravi sulla salute cardio e cerebrovascolare, ma i risultati ottenuti ad ora si sono dimostrati contraddittori, probabilmente per via del fatto che la definizione di insonnia era differente nei singoli studi. Per questo, il ricercatore Qiao He della China Medical University di Shenyang in Cina, ha deciso di compiere una meta analisi trasversale (“The association between insomnia symptoms and risk of cardio-cerebral vascular events: A meta-analysis of prospective cohort studies”, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28359160) con lo scopo di mettere a confronto le varie ricerche fatte in materia. L’obbiettivo era quindi quello di comprendere se esistano effettivamente delle associazioni tra eventi vascolari e i sintomi dell’insonnia che sono stati definiti come: la difficoltà ad addormentarsi, la difficoltà a mantenere il sonno, lo svegliarsi al mattino presto e il non avere un sonno ristoratore.
Per quanto riguarda invece gli eventi cardio-cerebrovascolari presi in considerazione, sono stati analizzati nello studio dati sull’incidenza di coronaropatia, insufficienza cardiaca, infarto miocardico acuto e ictus.
In questo studio prospettico, pubblicato sullo European Journal of Preventive Cardiology, sono stati ripresi e analizzati 15 studi con un totale 160.867 soggetti analizzati che sono stati seguiti per un intervallo di tempo che variava dai 2 ai 30 anni, nel corso dei quali sono stati registrati un totale di 11.702 eventi cardio o cerebro-vascolari avversi. I risultati parlano chiaro: coloro dimostrato un tasso più alto di problemi cardio o cerebrovascolari, soffrivano di difficoltà ad addormentarsi, fatica a mantenere il sonno e che non percepivano un sonno ristoratore con delle incidenze rispettivamente del 27%, 11% e 18%. Mentre non è invece stata trovata alcuna correlazione con lo svegliarsi al mattino presto.
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