Intelligenza sociale. I Social network uccidono l’Intelligenza Sociale?
Intelligenza sociale. I Social network uccidono l’Intelligenza Sociale?
Intelligenza sociale. Nel 1922 Thorndike elaborò il concetto di Intelligenza sociale riferendosi alla “capacità di comprendere gli altri, di saperli affrontare e di comportarsi in modo saggio nelle relazioni”, sottolineando che è spesso un arma necessaria per raggiungere svariati scopi: una profonda consapevolezza del valore che hanno i rapporti sociali, della capacità di comprendere la prospettiva dell’altro e di impegnarsi in relazioni soddisfacenti. Nell’intelligenza sociale rientra anche un elemento che ha focus sulla persona e riguarda l’impegno nel dover riuscire a favorire l’“umanizzazione” delle relazioni. Nell’era dei social network c’è da chiedersi…” Ma le nuove generazioni svilupperanno comunque intelligenza sociale?
Sempre più spesso giovani adolescenti creano e mantengono relazioni attraverso il filtro della rete. La costruzione della propria identità nello scontro adolescenziale tra un Io ancora immaturo e un ideale dell’Io ancora in costruzione, si gioca anche sui social network. E’ proprio qui che le nuove generazioni si confrontano con i coetanei in base ai “like” o ai “followers” che ottengono, ponendo le basi di un’identità idealizzata e sempre più tragicamente fragile.
Tuttavia è utile ricordare che come disse Humphrey siamo innanzitutto “animali sociali”, per cui è comprensibile questa naturale ricerca del confronto con l’altro in ogni momento possibile, ma il cyberspazio può non essere sempre un luogo di incontro e scambio reciproco ma anche un luogo pericoloso in cui l’adolescente può trovarsi esposto e sovraesposto a critiche e umiliazioni. La salute emotiva dipende in gran parte dalla qualità delle relazioni sociali. Ansia e depressione sono infatti spesso collegate a legami sociali perduti!
Come comportarsi di fronte al bisogno dell’altro e le minacce che ne possono scaturire?
Anche se il termine “intelligenza” per come spesso la intendiamo (QI) indica una capacità stabile, la maggior parte dei ricercatori definiscono l’intelligenza sociale non come una caratteristica fissa ma come una serie di costrutti cognitivi che permettono di arrivare a giudizi precisi e a fare delle scelte sagge nelle proprie interazioni sociali. Per migliorare questa abilità è necessario sviluppare una buona capacità riflessiva su se stessi e una maggior empatia nelle relazioni che costruiamo con gli altri, oltre a una sana motivazione ad essere meno centrati su se stessi e più attenti ai bisogni dell’altro.
L’intelligenza emotiva è un costrutto che viene spesso utilizzato quando si parla di intelligenza sociale. Salovey & Mayer la definiscono come: “capacità di monitorare le emozioni proprie e degli altri, di discriminare tra esse, e di utilizzare queste informazioni per prenderne a atto e guidare il proprio comportamento”. Da un recente studio di Alex e Eva Zautra (http://www.academia.edu/15756715/social_intelligence) è risultato che un programma di formazione sull’intelligenza sociale portava gli studenti ad incrementare la propria sensibilità e a sviluppare una maggiore fiducia verso i tentativi di avvicinarsi con successo alle relazioni sociali. I risultati non variano in funzione dei livelli precedenti di intelligenza emotiva, e non vi sono differenze fra uomini e donne. Quindi l’Intelligenza emotiva/sociale si può apprendere ed aumentare.
Le relazioni sociali che si sviluppano sui social network possono esser fittizie ed esporre il giovane ad esperienze dolorose. La società in cui viviamo è incentrata sull’individualismo e sul narcisismo ed è particolarmente sensibile alla vergogna e all’ansia di inadeguatezza. Date queste premesse potremmo dire che un’offesa o un’umiliazione pubblica come quelle che possono facilmente arrivare dai social network è in grado di generare quote elevatissime di tristezza, ma anche di rabbia, invidia e disprezzo che possono alimentare un sentimento di vendetta verso l’altro. Questa rabbia ed aggressività deve però in qualche modo sfogata nel mondo reale: o viene auto diretta come negli attacchi al proprio corpo o eterodiretta come nei casi di aggressione o danni agli altri.
Tuttavia bisogna tenere presente che un’ultima forma di violenza, sempre più diffusa tra gli adolescenti è l’aggressività eterodiretta via rete, niente meno che il cyberbullismo. Questo fenomeno è purtroppo sempre più in crescita e porta solo a conseguenze negative tra cui minare l’intelligenza sociale che si basa sulla capacità di identificarsi e comprendere l’altro. Si può generare così un circolo vizioso in cui il giovane che cerca di relazionarsi con un gruppo di pari e magari utilizza i social per realizzare i suoi bisogni di crescita e per aggirare dei vissuti di ansia ed inadeguatezza che derivano dal confronto diretto con l’altro, si trova a cadere in un circolo di vergogna, umiliazione e rabbia che non fanno altro che ridurre ulteriormente la capacità di costruire relazioni soddisfacenti riducendo l’intelligenza sociale del ragazzo oltre alla sua autostima e favorendone l’introversone.
Consiglia a chi soffre di questa condizione di intelligenza emotiva ridotta o assente, di venire in BrainCare per studiare insieme il percorso più adatto e finalmente diventare più forte e sereno!
Ti potrebbe interessare anche:
- Federico Fellini: un genio e un esempio che travolge ed ispira
- Essere ambiverti, l’ambiguità come dimensione umana
- Avant-garde e avant-jour: anticipare il tempo per anticipare il mondo
- La scrittura: benessere per l’anima e per il corpo
- Saggezza e neuroscienze: nuove prospettive per la sua “misurazione”
- Alzheimer: sostegno a distanza per la persona con demenza
- Anna Cantagallo: ADHD può avere un’influenza positiva nell’attività sportiva?
- Cyber-bullismo. Tutto quello che c’è da sapere sulla psicologia del bullo
- La scrittura. Strumento efficace per il benessere dell’anima e del corpo
- Sport. Praticare alcuni tipi di sport aiuta ad alleviare l’ansia
- Federico Fellini: un genio e un esempio che travolge ed ispira
- Essere ambiverti, l’ambiguità come dimensione umana
- Avant-garde e avant-jour: anticipare il tempo per anticipare il mondo
- La scrittura: benessere per l’anima e per il corpo
- Saggezza e neuroscienze: nuove prospettive per la sua “misurazione”
- Alzheimer: sostegno a distanza per la persona con demenza
- Anna Cantagallo: ADHD può avere un’influenza positiva nell’attività sportiva?
- Cyber-bullismo. Tutto quello che c’è da sapere sulla psicologia del bullo
- La scrittura. Strumento efficace per il benessere dell’anima e del corpo
- Sport. Praticare alcuni tipi di sport aiuta ad alleviare l’ansia