XXV Giornata mondiale dell’Alzheimer: l’importanza della prevenzione
Malattia. La Giornata Mondiale della malattia di Alzheimer fu istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Grazie a questa ricorrenza ogni anno in tutto il mondo si riuniscono malati, familiari, e associazioni Alzheimer con l’intento di creare una coscienza pubblica sui problemi provocati da questa malattia. Sindrome che comprende un complesso di caratteristiche comuni, l’Alzheimer si contraddistingue per il deterioramento della memoria e di altre funzioni cognitive. Sono diversi i farmaci sul mercato in grado di intervenire sulla malattia rallentando l’evoluzione dei sintomi, però purtroppo la loro efficacia non raggiunge tutte le persone coinvolte. Nonostante gli enormi sforzi per trovare un trattamento efficace, gli attuali interventi farmacologici sono limitati a pochi farmaci che alleviano i sintomi ma non rallentano i processi patologici sottostanti, per questo motivo è importante concentrarsi sulla prevenzione. Sono stati pubblicati online (The Lancet Neurology), i risultati dello studio europeo LipiDiDiet (http://www.dottnet.it/articolo/22567/alzheimer-nutrienti-per-contrastare-la-malattia/ tag=10440380055&tkg=2&anc=e8a370bba58b9e1291eb8ff074e8c12d&news=299&cnt=4) che dimostra come l’assunzione una volta al giorno di una miscela di nutrienti permetta una significativa stabilizzazione delle performance cognitive e funzionali e una riduzione dell’atrofia cerebrale nelle persone con Alzheimer in fase iniziale. Questa miscela di nutrienti comprende acidi grassi essenziali, vitamine e altri nutrienti. Il progetto europeo LipiDiDiet affronta l’ impatto dei lipidi nutrizionali sulle prestazioni neuronali e cognitive nell’invecchiamento, nella malattia di Alzheimer e nella demenza vascolare . Questo si basa su precedenti osservazioni che i lipidi modificano il rischio di demenza. Soprattutto alcuni lipidi omega-3 sembrano abbassare il rischio di Alzheimer. Inoltre, come già evidenziato da un articolo dell’American Psychological Association (http://www.apa.org/monitor/2018/03/inbrief.aspx) l’esercizio svolge un ruolo importante nell’approccio alla demenza. L’esercizio motorio aiuta infatti a preservare la memoria e altre funzioni rallentando il deterioramento dell’ippocampo. Ben 14 clinical trials hanno analizzato la RMN cerebrale di 737 persone (di età media di 66) per verificare gli effetti dell’esercizio aerobico sul volume dell’ ippocampo. I partecipanti furono divisi in 3 gruppi: soggetti sani, pazienti con Mild Cognitive Impairment (MCI) e pazienti con malattie mentali, comprese la depressione e la schizofrenia. In tutti i gruppi l’esercizio aerobico era associato con un buon mantenimento del volume dell’ippocampo di sinistra, (coinvolto nella memoria e in altre funzioni cognitive), ma non di entrambi. Per questo motivo la Dottoressa Anna Cantagallo insieme allo staff di esperiti di BrainCare consiglia e promuove una regolare attività fisica accompagnata da una corretta alimentazione.