Netflix: analisi del fenomeno web dell’ultima decade
Netflix: analisi del fenomeno web dell’ultima decade
Netflix. Netflix è una piattaforma online, un raccoglitore pieno di serie tv, film, documentari e contenuti di alta qualità accessibili a coloro che hanno sottoscritto un abbonamento mensile/annuale. È un fenomeno nato sul web e che del web fa il suo punto di forza.
COM’È NATO
Netflix è nato in California nel 1997 come servizio di noleggio film. Solo nel 2008 l’azienda ha deciso di trasformarsi in una piattaforma di contenuti online on-demand, proprio nel momento in cui nascevano le web-tv e surfando sull’onda del successo delle stesse. Lo stesso successo per il quale stiamo osservando il progressivo abbandono della tv in favore di smarthpone, tablets e computer portatili. Dal 2010 l’azienda si è scagliata sulla produzione di contenuti originali e oggi è leader in 130 paesi, disponibile in 190 e con oltre 80 milioni di abbonati.
FREEDOM E COMMUNICATION
Perché questo successo? Per la libertà percepita dall’utente: egli sottoscrive un abbonamento mensile con la possibilità di vedere ciò che vuole, quando vuole, dove vuole. Non esistono più fasce orarie e quindi non ci sono più i programmi di prima o seconda serata. Tutto è a portata di un click nel momento in cui l’utente decide di vedere il contenuto X.
Inoltre, si tratta una piattaforma innovativa: essa raccoglie il commento (feedback) del pubblico virtuale e modifica il suo database in base ad esso. I dati relativi all’apprezzamento dei clienti vengono misurati quotidianamente, per consentire agli stessi di godere dei migliori contenuti possibili. Tutto ciò è attuabile grazie alla strategia comunicativa di base, la quale implica un massiccio utilizzo delle informazioni sui diversi social online, soprattutto Facebook, Instagram e Twitter. Essi vengono adoperati per trasformare il database online in nome di una flessibilità straordinaria. Netflix usufruisce tutte le armi che il web consente e grazie ad esse può garantire i migliori contenuti giorno dopo giorno.
IRONIA
Esaminando questa strategia comunicativa, ci rendiamo conto della sottile ma strutturale ironia che caratterizza i messaggi social dell’azienda. Ogni social viene gestito in maniera diversa, con contenuti diversi di piattaforma in piattaforma e con contenuti che variano di paese in paese, variando news e linguaggio. Il fil rouge è il la prosodia online, il tono di voce, l’ironia con la quale Netflix produce i contenuti e gestisce il dialogo con gli utenti, costantemente invogliati a partecipare e dire la loro riguardo il contenuto appena visionato. Attraverso questa strategia comunicativa, garantisce un livello di engagement tale da mantenere attiva l’attenzione dell’utente prima, durante e dopo il rilascio di una serie o di un film. Qui sta il suo segreto: la sottile vena ironica, coinvolta e divertita dell’utente e del social-media manager dietro lo schermo.
NUOVE ABITUDINI
Questa azienda ha rivoluzionato il mondo delle web tv ma ha anche mutato le abitudini di vita dei suoi utenti: la tv è divenuta un mero elettrodomestico, si controllano meno i social network e il sabato sera è diventato il momento perfetto per gustarsi l’ultima puntata insieme ai propri coinquilini o il proprio partner sul divano. Intere serie tv, infatti, vengono aggiunte in un unico momento, consentendo agli utenti di non dover aspettare settimane e settimane per guardare una nuova puntata e di poter organizzare vere e proprie maratone di binge-watching compulsivo.
ADDICTION
Se la quotidianità dell’utente medio diventa però dominata dal pensiero Netflix, come una droga da assumere per poter sopravvivere, ci troviamo di fronte ad una web-addiction. Come insegna Goldberg (1995), con internet addiction disorder ci si riferisce alla subordinazione del benessere psicofisico dell’individuo all’assunzione giornaliera dei contenuti della rete, in tutte le sue forme. Una specifica esperienza contraddistinta da un sentimento di incoercibilità e dal bisogno coatto di essere ripetuta con modalità compulsive. Il binge-watching attiva una risposta del nostro cervello (attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene) con conseguente rilascio di cortisolo, l’ormone dello stress, così da tenerci attaccati allo schermo. In seguito, grazie alle risoluzioni interne delle storie a cui assistiamo, la nostra substantia nigra (struttura nel profondo del nostro cervello) rilascia dopamina nel nostro nucleus accumbens, il cosiddetto centro del piacere, per cui proviamo una sensazione di benessere, euforia e felicità guardare la puntata. Viviamo su delle montagne russe online, e ci identifichiamo con i personaggi, con la storia, con le emozioni e ci facciamo trasportare dallo stress che ci lega alle rotaie e accettiamo di farci innalzare grazie al rilascio di dopamina. La web-addiction esiste ed è un fenomeno in crescita.
PARTE DI NOI
Netflix è un brand che funziona: è appealing, è ricco, costa relativamente poco ed è diventato oggetto di consumo quotidiano e rito generazionale. La piattaforma è un esempio di grande opportunità per il divertimento e per il cambiamento delle proprie abitudini, ma, come tutte le novità, può assumere i ruoli di una vera e propria dipendenza. Tu da che parte sei? Quella del good user o dell’ ”intossicato”?
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